Quanto guadagna un venditore di auto?
Il mercato delle auto, usate e non, è molto florido in Italia, dove gli automobilisti sono ancora gran parte della popolazione e dove la presenza dell’auto è un fattore culturale (nonché obbligato a causa della scarsa presenza di una rete capillare di trasporti pubblici).
Quindi nonostante la crisi si sia fatta sentire anche in questo settore, registrando una maggiore vendita di usato rispetto a mezzi nuovi, si può dire che il mercato dell’auto in Italia sia ancora abbastanza florido.
Ma conviene davvero fare il venditore di auto? Quanto guadagna un venditore di auto?
Spesso il lavoro di venditore di auto è immaginato, nella mente di molte persone, come una professione prestigiosa e che porta a molti soldi, perché l’auto è un bene costoso. Non è necessariamente così, diciamo quindi che nonostante il mestiere di venditore di auto come tanti altri abbia conosciuto un momento d’oro, oggi comunque la crisi si è fatta sentire anche sotto questo punto di vista.
La crisi economica che ha contratto i consumi delle famiglie quindi ha colpito anche il settore della vendita di auto, modificando abitudini consolidate (come quella dell’acquisto dell’auto nuova al compimento dei 18 anni) e cambiando le abitudini delle famiglie e, di conseguenza, anche il lavoro del venditore di auto.
Sicuramente possiamo dire che oggi come oggi i guadagni e i margini di profitto sono più bassi rispetto a 20 o 30 anni fa.
Detto questo, quanto guadagna un venditore di auto? Vediamo cosa ci dicono i dati sulla media nazionale per sapere lo stipendio netto mensile medio di un venditore di veicoli.
Fare il venditore di auto conviene? Quanto si guadagna?
Ovviamente vale la pena in primo luogo distinguere chi lavora come dipendente e chi lavora come professionista.
Un venditore di auto che abbia un’azienda commerciale concessionaria o meno è considerabile un lavoratore dipendente, oppure autonomo, se ha mandato di agente di commercio ed ha aperto la partita IVA.
Oggi sono molti di più i lavoratori autonomi anche in questo settore anche se sappiamo che, anche in questo caso, mentre un dipendente può contare su uno stipendio fisso con le tutele previste dalla legge (ferie pagate, indennità, contributi a carico del datore di lavoro) il lavoro dell’autonomo sotto questo punto di vista è precario per definizione perché non ha alcuna tutela.
Un agente di commercio autonomo ha circa la disponibilità, al netto di tasse e contributi, di circa la metà di quello che fattura. Si tratta di un elemento del quale tenere da conto anche nel caso del venditore di auto.
Lo stipendio medio di un venditore di auto in Italia, partendo dai dati elaborati a livello nazionale (che come tali non tengono conto di differenze territoriali, regionali e via dicendo) è di circa 1350 euro netti al mese: equivalgono a circa 24.300 euro lordi all’anno.
Un venditore di auto ha accesso in genere anche a dei bonus al superare di un certo numero di vendite, che sono circa 260 euro sulle vendite e 120 di bonus. La retribuzione comunque è media: un venditore di auto esperto, con decine di anni di esperienza, parte da uno stipendio di circa 1500 al mese, mentre invece un venditore di auto che sia all’inizio della sua carriera arriverà forse a toccare i 1000 euro al mese.
In ogni caso si parla di una retribuzione che comprende, sempre mediamente, anche bonus e provvigioni. Insomma, il lavoro del venditore di auto non è proprio remunerativo come viene sostenuto, o come era una volta: anche questi professionisti quindi hanno subito un taglio nella quantità del lavoro e non si può dire che si tratti di stipendi allettanti.